mercoledì 17 aprile 2013

Il cantiere medievale: maestranze e mestieri

"In un'ampia valle, ai piedi di un declivio e in riva a un ruscello limpido e gorgogliante, Tom costruiva una casa.
I muri erano già alti tre piedi e crescevano in fretta. I due muratori che Tom aveva ingaggiato lavoravano con impegno sotto il sole e le loro cazzuole erano in continuo movimento, mentre il manovale sudava sotto il peso dei grossi blocchi di pietra.
Il figlio di Tom, Alfred, preparava la calce e cantava a voce alta mentre versava la sabbia su un'asse. C'era anche un carpentiere che lavorava al banco accanto a Tom e con l'ascia dava forma a un'asse di faggio."
Ken FOLLETT, I pilastri della Terra : Oscar Mondadori, pag 10

In questo primo capoverso, che inaugura il romanzo, vengono messe in evidenza diverse realtà legate al mondo dell'edilizia medievale, e in particolar modo della vita in cantiere.
Vengono citate, infatti, numerose mansioni indispensabili all'attività del costruire.

ARCHITETTO O CAPOMASTRO
Si tratta della figura di maggior rilievo. E' colui che dirige i lavori e che possiede il compito di progettare l'edificio.
Il termine "architetto" è utilizzato nel Medioevo in modo piuttosto ambiguo, poichè da una parte gli si riconosce una componente intellettuale, progettuale e organizzativa; dall'altra, ipotesi avvalsa da numerose fonti scritte, molto spesso il capomastro prendeva fisicamente parte ai lavori, non distinguendosi dalla figura del muratore.
A questo proposito, non bisogna dimenticare che la sua formazione avveniva quasi esclusivamente in cantiere: il sapere dell'architetto dell'epoca era basato soprattutto sulla pratica quotidiana, a cui bisognava sommare alcune regole basilari sulle proporzioni, di derivazione geometrica, tramandate dall'antichità.
La sua presenza in cantiere era considerata fondamentale, dal momento che non si disponeva di metodi di rappresentazione sufficientemente sofisticati da poter essere interpretati univocamente.
L'iconografia rappresenta il capomastro con i suoi attrezzi da lavoro: compasso, squadra e asta per misurare.

CARPENTIERE
Il ruolo primario dei carpentieri era quello di erigere le impalcature necessarie per effettuare i lavori. Dovevano per di più realizzare i supporti per le opere murarie non ancora terminate o a rischio di crollo (puntelli ecc...).
Generalmente, oltre a mansioni prettamente legate alle travature, si occupavano anche della lavorazione del legno, che permetteva l'assemblaggio di impalcature, soffitti lignei, solai e via dicendo. Molto spesso i carpentieri possedevano una propria bottega, dove lavoravano nei periodi morti per l'edilizia (stagioni piovose e fredde).

MURATORI E MANOVALI
I muratori si occupavano della costruzione, dalla preparazione dei materiali, al loro trasporto, fino all'erezione vera e propria dell'edificio. Operavano sotto la direzione di un capomastro, che assegnava loro compiti e dava direttive, ed erano aiutati da manovali e garzoni, ingaggiati tra i più giovani o tra migranti di passaggio bisognosi di un mestiere. Al manovale spettavano in genere i compiti più faticosi, come quello di preparare la calce o di trasportare pietre e mattoni sul luogo della messa in opera. Eranbo i muratori stessi a dettare insegnamenti ai propri aiutanti: certamente fondamentali erano le proporzioni con cui i materiali dovevano essere mescolati per ottenere calcina e gesso della corretta densità.
Gli strumenti del mestiere erano essenzialmente il filo a piombo, la martellina e la cazzuola.

Oltre a queste quattro figure essenziali, che vengono richiamate già nelle primissime righe del romanzo, intervenivano anche fabbri, scultori, trasportatori e numerose altre figure e maestranze.

Ulteriori approfondimenti sui mezzi e le metodiche di costruzione possono essere trovati alla pagina:
http://www.pensaallasalute.com/vhs/pagcostruire_nel_medioevo.htm

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