martedì 30 aprile 2013

Costruire con consapevolezza: Villard de Honnecourt


"Mentre camminava, Tom pensava alla cattedrale che un giorno avrebbe costruito. Come sempre, incominciò immaginando un'arcata. Era semplicissima: due montanti che sostenevano un semicerchio. Poi ne immaginò una seconda, identica alla prima. Le accostò mentalmente in modo da formare un'unica arcata profonda. Poi ne aggiunse un'altra e un'altra ancora, e tante altre, fino a quando ne ebbe un'intera fila che formava una galleria. Era l'essenza di un edificio, perchè aveva un tetto per tenere lontana la pioggia e due muri per reggere il tetto. Una chiesa, in fondo, era una specie di galleria perfezionata.
Una galleria era buia; quindi la prima miglioria era rappresentata dalle finestre. Se il muro era abbastanza forte, poteva essere perforato. Le aperture sarebbero state rotonde in alto, con i lati diritti e un davanzale piatto... della stessa forma dell'arcata. L'uso di forme simili per gli archi, le finestre e le porte era una delle cose che contribuivano ad abbellire un edificio. Un'altra era la regolarità, e Tom vedeva la prospettiva di dodici finestre identiche, a spaziature eguali, lungo ogni muro della galleria."
Ken FOLLETT, I pilastri della Terra : Oscar Mondadori, pag 30

Cattedrale di Notre-Dame, Reims


Ciò che più mi colpisce di questi due capoversi è la dinamicità del pensiero del costruttore, la sua familiarità con quello che descrive, tanto da poter assemblare mentalmente pezzi e parti costruttive, fino a ottenere un'intera navata, nella completezza delle arcate, illuminate da grosse finestre.
Leggendo queste righe non ho fatto altro che immaginare una grossa finestra AutoCad, in cui prendeva forma l'intera struttura.
I costruttori dell'epoca, non disponendo degli odierni sofisticatissimi mezzi di rappresentazione, erano costretti a progettare mentalmente, a disegnare su carta e a realizzare e imparare in cantiere, eventualmente anche dai propri errori.


E' però proprio al Medioevo che risalgono i primi trattati ingegneristici riguardanti la costruzione di edifici e non solo. Per la prima volta nella storia si prova a riempire taccuini di schizzi e disegni, rappresentazioni e spiegazioni figurate di ciò che si stava costruendo o si pensava di voler costruire.
Il primo esempio di trattato di ingegneria risale al XIII secolo e fu a lungo conservato presso la biblioteca dell'abbazia di "Sancti Germani a Pratis", nel quartiere latino di Parigi. Si tratta del taccuino di Villard de Honnecourt, una raccolta di appunti e disegni relativi all'arte di costruire cattedrali.
Propongo di seguito alcuni dei suoi disegni.






Sullo stesso argomento:
http://tecnologiaearte2013.blogspot.it/2013/04/villard-de-honnecourt-e-lesserzialita.html
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